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Emanuele95

  1. Isola pedonale natalizia. Il Comitato via dei Mille: “Non è vero che tutti sono d’accordo”

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    Messina
    By *Sayrus* il 18 Nov. 2016
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    Il rappresentante del Comitato spontaneo, Pasqualino Crupi, ricorda la sentenza del Tar di Catania del 26 ottobre 2015 e se la prende con l'amministrazione comunale
    E’ quanto emerso nel corso della seduta di commissione consiliare di lunedì scorso e quanto confermato al nostro giornale dall’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola: “I disaccordi riguardano un’eventuale isola pedonale permanente, non quella natalizia, sulla quale invece sembra esserci unanimità, anche da parte di Confcommercio”. Ma il rappresentante del comitato spontaneo “Via dei Mille”, Pasqualino Crupi, ci tiene a precisare che non è così: “E’ falso, in quanto noi non siamo assolutamente d’accordo – dice -. Il 26 ottobre 2015 il Tar di Catania ha dichiarato l’isola pedonale illegittima. E’ una condotta reiterata, in particolare dopo che oltre cento commercianti hanno depositato diversi esposti alla Procura della Repubblica invitandola a verificare l'eventuale sussistenza di ipotesi di reato relativamente alle delibere istitutive della predetta isola pedonale e ai comportamenti e/o atti successivi. Rileva la violazione di legge ed il relativo ingiusto danno patrimoniale derivante dal comportamento posto in essere dall'amministrazione comunale, la quale ha dimostrato per fatti concludenti successivi all'emanazione della delibera, di voler reiterare tale situazione illegittima in modo consapevole e volontario”.
    Fonte: TempoStretto

    Edited by *Sayrus* - 25/3/2020, 19:08
    Last Post by *Sayrus* il 18 Nov. 2016
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  2. Ponte, l'ingegner D'Andrea: "Perchè dico sì sul piano economico,tecnico e della fattibilità"

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    Messina
    By *Sayrus* il 14 Nov. 2016
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    Riceviamo e pubblichiamo queste dettagliate riflessioni sul Ponte inviate dall'ingegnere Roberto D'Andrea, che risponde, sul piano tecnico e analitico al fronte del no all'opera.
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    In merito alla rubrica domenicale “Se il no al Ponte ci fa somigliare all’ultimo giapponese in una guerra che non c’è” (leggi qui), riceviamo e pubblichiamo la seguente riflessione dell’ingegner Roberto D’Andrea.

    “Condivido la doverosa premessa di non dovere credere alle promesse del presidente del consiglio: i paragone con i regali di Babbo Natale lo trovo perfetto.
    Mi complimento con lei, non perché io sia sempre stato un sostenitore del ponte ed intenda spiegarne le ragioni, ma perché lei è una delle poche persone che pubblicamente sta dichiarando di aver cambiato, dopo tanti anni, il proprio convincimento dopo una lunga ed attenta riflessione sulle nostre maggiori criticità.
    Purtroppo però esiste una percentuale della popolazione che è fermo sul no.
    Sono sempre stato convinto che il fronte del no fondi le proprie ragioni su argomentazioni precostituite ed errate, frutto di una scarsa conoscenza di temi quali le infrastrutture e quelli ad esso collegati, quali l'economia e l'ambiente; restando quindi fisso sulle proprie posizioni, senza rendersi conto che il mondo ogni giorno cambia e che nazioni straniere, che cinquant'anni addietro erano per noi italiani il terzo mondo, oggi ci hanno abbondantemente superato.
    Penso ad esempio al costruendo ponte tra la Russia e la Crimea (almeno 8 miliardi di dollari), così come alla Cina che nella classifica dei grandi ponti (oltre un km di campata) è presente con ben 7 manufatti.

    Certo il ponte ha pure le sue criticità, soprattutto nella fase cantieristica, non v'è dubbio alcuno, ma quale grande opera non le ha? E questo spiega perché sia obbligatorio svolgere il procedimento della valutazione di impatto ambientale, al fine di mitigare gli effetti. Ma se partiamo dal presupposto che qualunque opera ha un sia pur minimo impatto allora non si costruirebbero le autostrade, le ferrovie, i porti, e così via. Se poi riteniamo di essere un paese civile (qualche dubbio resta) certamente non ci si arrende alla mafia. Sappiamo bene che la mafia è presente nella nostra regione, ma pur essendo un nostro male endemico da decenni ormai sta su tutto il territorio nazionale.
    Non fare un'opera perché in Sicilia c'è la mafia equivale alla resa (almeno su questo siamo in sintonia con il presidente del consiglio; alla criminalità organizzata lo stato deve opporsi con le forze di polizia e con la magistratura, non certo con il blocco degli appalti.

    Terzo punto, l'aspetto economico.

    E' opinione diffusa tra tanti oppositori al ponte che lo Stato prima di spendere per l'attraversamento stabile dovrebbe finanziare opere più utili e necess...

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    Last Post by *Sayrus* il 14 Nov. 2016
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  3. Messina: il 15 giugno passaggio al digitale terrestre

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    Messina
    By *Sayrus* il 24 June 2012
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    Entro il 2012 in tutta Italia, secondo il calendario nazionale, approvato con decreto ministeriale del 10 settembre 2008, le trasmissioni televisive avverranno esclusivamente in tecnologia digitale. In vista del passaggio alle trasmissioni in digitale terrestre a Messina, la RAI - Radiotelevisione Italiana, ha inviato al sindaco, on. Giuseppe Buzzanca, un promemoria per informare la cittadinanza sui vari aspetti legati al processo di transizione. Lo spegnimento degli impianti analogici, switch off, per la provincia di Messina, sarà avviato il 15 giugno e concluso il 4 luglio. Per ricevere le trasmissioni con la nuova tecnica digitale terrestre sarà necessario dotarsi di un decoder da collegare al televisore o di un televisore con decoder integrato, ma non c'è bisogno di cambiare antenna. Lo Stato eroga un contributo di 50 euro ai cittadini delle regioni interessate (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) di età pari o superiore ai 65 anni, con un reddito pari o inferiore a 10 mila euro, in regola con il pagamento del canone di abbonamento al servizio televisivo pubblico. Il decoder o il televisore integrato, anche se già sintonizzati per ricevere le trasmissioni digitali, andranno comunque sintonizzati di nuovo il giorno stesso dello swith off, altrimenti sarà impossibile vedere i programmi. Per informazioni sul passaggio al digitale terrestre è attivo il numero verde del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni 800.022.000 ed è possibile consultare il sito web del Ministero, all'indirizzo www.decoder.comunicazioni.it, dove sono specificate anche le procedure di sintonizzazione per i decoder interattivi, non interattivi e per i televisori digitali, mentre la RAI offre informazioni agli indirizzi www.digitaleterrestre.rai.it o www.raiway.rai.it o sul Televideo nazionale (alla pagina 461) e regionale.

    Edited by *Sayrus* - 25/3/2020, 19:15
    Last Post by *Sayrus* il 24 June 2012
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  4. Inizia da Capo peloro la pulizia delle spiagge del litorale messinese

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    Messina
    By *Sayrus* il 16 May 2012
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    Nei prossimi giorni gli interventi interesseranno le altre spiagge della riviera nord e sud della città. Inziate anche a Galati Marina operazioni di riqualificazione
    In vista dell'imminente stagione estiva, l 'ATO 3 ha avviato stamani in sinergia con il Comune di Messina, la programmazione di interventi per la pulizia delle spiagge. Da Capo Peloro, sono iniziati gli invertenti che proseguiranno sulle spiagge della riviera nord e sud della città, mirati alla pulizia massiva, con l'ausilio di mezzi meccanici, eliminando i rifiuti accumulatisi durante il periodo invernale, per le forti mareggiate. Il servizio è stato aggiudicato dall'ATO 3 alla ditta Gestam di Villafranca Tirrena (ME), per un importo contrattuale di euro 24.700,88, oltre IVA (su un importo a base d'asta di euro 39.753,60).
    Gli interventi programmati proseguiranno sino a circa metà giugno per rendere le spiagge già fruibili alla cittadinanza; in prosecuzione è previsto un servizio dedicato di mantenimento delle condizioni igienico sanitarie ottimali alla fruizione delle stesse, la cui durata è prevista per circa 60 giorni, concludendosi a metà settembre.
    E' prevista inoltre, l'installazione di 240 postazioni di cestini porta rifiuti, costituita ognuna da un contenitore carrellato da 240 litri per RSU, più tre trespoli per la raccolta differenziata, che permetterà all'utenza il conferimento dei rifiuti anche in maniera differenziata. Il costo previsto del servizio è di euro 158.983,52, a base d'asta, oltre IVA, e saranno impegnate 24 unità per tutta la durata del servizio manutentivo che comprende anche la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti conferiti negli appositi contenitori e di quelli presenti nei tratti di spiaggia interessati dagli interventi.
    Nell'ambito degli interventi di riqualificazione e di controllo dei litorali messinesi, sono invece iniziate ieri sul litorale di Galati le operazioni finalizzate all'eliminazione di piattaforme cementizie, su cui hanno poggiato, nel tempo, alcune realizzazioni abusive sulle spiagge. Gli interventi, per rimuovere i massetti di cemento, sono stati effettuati dai mezzi dell'autoparco municipale e dalla squadra movimento terra, coordinata dal geom. Marco Mancuso. L'operazione - disposta dall'assessore alle politiche del mare, Pippo Isgrò - proseguirà nei prossimi giorni con l'accatastamento dei cosiddetti “sfabbricidi”, e quindi il loro conferimento in discarica.
    Fonte: Tempo Stretto

    Edited by *Sayrus* - 25/3/2020, 19:17
    Last Post by *Sayrus* il 16 May 2012
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  5. Ponte sullo Stretto - Fattibile è

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    Messina
    By *Sayrus* il 9 Jan. 2010
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    Per quanto riguarda la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina si può innanzi tutto dubitare dell’opportunità di spendere tanto denaro per un’opera del genere; si può dubitare della sua redditività, una volta costruito; si può persino dubitare della sua utilità, se non si è mai atteso un traghetto solo il sole d’agosto per un paio d’ore: ma quello che stupisce è che parecchi dubitino della sua fattibilità tecnica.
    Se, fra amici avvocati o professori di letteratura, col cervello un po’ annebbiato da un’abbondante cena, ci mettessimo a discutere della possibilità di realizzare una nave lunga un chilometro, potremmo parlare per molto tempo ed anche divertirci, senza avere la pretesa di dire cose serissime. Non essendo in grado di costruire nemmeno una barca di quattro metri, sapremmo di star chiacchierando. Il problema sorgerebbe se uno degli amici, particolarmente sciocco, avesse l’ardire di dire “è impossibile costruirla” oppure che “è sicuramente possibile costruirla”. Queste affermazioni infatti vanno lasciate ai competenti e per giunta costoro, se veri competenti, probabilmente non sarebbero perentori, a meno di avere precise certezze scientifiche. Rimane il fatto che non tutti attendono di possedere i dati necessari, prima di aprire bocca: si fondano su quella che gli sembra un’evidenza e, l’evidenza gioca a volte brutti scherzi.
    Quando si cercava di trovare il modo di volare con qualcosa di più pesante dell’aria, molti erano scettici. Non solo vedevano i rischi che presentava l’impresa, ma reputavano anche che “se Dio avesse voluto che volassimo, ci avrebbe dato le ali”: e questo bastava per condannare il tentativo. La realtà invece ci dice oggi che non si riuscirebbe ad andare a New York in nave neanche se lo si volesse.
    Lo stesso per l’altezza degli edifici. Quando pietre e mattoni non sono più stati sufficienti si è trovata la tecnica dell’acciaio. Prima si è costruito l’Empire State Building, oggi è in costruzione, a Dubai, un grattacielo alto circa ottocento metri. Impossibile? Meglio non dirlo. Per edifici alti un chilometro secondo i tecnici è solo una questione di costi. La gente invece è tendenzialmente ferma alla Torre di Babele, nello stesso tempo empio simbolo di ambizione costruttiva e di fallimento.
    Il Ponte sullo Stretto rientra in questo genere di fenomeni. Il manufatto è studiato da molti decenni e ci hanno messo mano fior d’ingegneri da tutto il mondo: per questo è supremamente irritante sentir dire che non lo si può costruire. E invece si sentono gli incompetenti che sparano: “È assurdo, perché quella è una zona sismica”. Come se questo i costruttori non lo sapessero. “Perché la campata è troppo lunga”, come se non fosse il primo problema. “Perché la Sicilia si sta allontanando dalla Calabria”, come se questo dato geologico fosse un segreto. In realtà il Ponte potrebbe essere inopp...

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    Last Post by *Sayrus* il 9 Jan. 2010
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  6. Disastro a Messina. Decine di morti e dispersi per una tragedia annunciata.

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    Messina
    By *Sayrus* il 3 Oct. 2009
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    Disastro a Messina. Decine di morti e dispersi per una tragedia annunciata.

    ALTOLIA (MESSINA) - Quando con l'elicottero avvistiamo il paese di Altolia, 380 anime, isolato da oltre 24 ore, i bambini salutano dai tetti, le mamme gridano: "Salvateci", "salvateci". E' quasi impossibile atterrare, non c'è uno spiazzo libero, il borgo è devastato. Dimenticato da Dio e dagli uomini, come se non esistesse. Senza luce, senza acqua, senza cibo; i morti sono ancora sotto il fango, o sepolti nelle automobili. Non arriva nessuno in soccorso.

    Decine di persone si sono rifugiate in una scuola, la Leonardo da Vinci. Lorenzo e Andrea, che guidano il piccolo elicottero, provano un atterraggio. Ma una foschia improvvisa ci costringe a allontanarci. Poi la fortuna ci aiuta. Il cielo si apre per pochi attimi, sfioriamo il tetto dell'edificio ma c'è rischio di crolli, restiamo a 20 centimetri dal solaio. Scendiamo sul tetto, scarichiamo acqua, latte, succhi di frutta, sacchetti di plastica, biscotti. Li lanciamo dall'alto a chi aspetta alla base della scuola, i sopravvissuti li afferrano come se fosse oro.

    Tre donne con i cinque figli implorano: "Portateci via, siamo soli dall'altra notte, senza casa, le nostre sono state distrutte dal fango. Se piove ancora non sappiamo cosa accadrà. Portate via almeno i bambini". Ma dalla strada è quasi impossibile arrivare sul tetto della scuola, sono almeno 10-15 metri. Qualcuno recupera una scala di legno: non è sicura, però alle donne non importa. Agata Andronica, 39 anni, prende in braccio Desirè, una dei figli, e le dice: "Vai bambina mia". Desirè sale su per la scala, tutti hanno il fiato sospeso, c'è vento e piove, un ragazzo accompagna da dietro la piccola che finalmente raggiunge il tetto.
    Poi la madre, poi gli altri due fratelli, poi altre donne, altri bambini. "Non importa dove andiamo ma portateci via, qui potremmo morire da un momento all'altro".

    Così l'elicottero porta via 15 persone, tre famiglie. In pochi minuti raggiungiamo lo stadio di Santa Margherita, sul litorale messinese. In volo le donne cominciano a pregare, hanno paura dei volteggi dell'elicottero, i bambini prima piangono poi cominciano a dire: "Quanto è bello". Non avevano mai volato, prima. All'atterraggio sul campo sportivo pieno di velivoli dei Vigili del Fuoco, della Polizia, dei carabinieri, i bambini sono felici. E la Protezione civile? Sul prato del Santa Margherita atterrano e partono elicotteri che portano in giro questori e funzionari. Intorno alle 16, quando il nostro piccolo mezzo decolla per andare a "salvare" altra gente che aspetta, arriva Bertolaso.

    Al terzo viaggio i...

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    Last Post by *Sayrus* il 3 Oct. 2009
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  7. Ponte di Messina, le motivazioni di chi dice no e i conseguenti interrogativi

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    Messina
    By *Sayrus* il 12 Aug. 2009
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    Ponte di Messina, le motivazioni di chi dice no e i conseguenti interrogativi




    La Sicilia è staccata dalla Calabria da circa 600.000 anni ed uno dei primi ad accorgersi di tale separazione fu il geologo Strabone, che notò che Punta Pezzo, sulla riviera calabra, e Punta del Peloro, sulla costa sicula, si contrappongono reciprocamente.

    Ebbene, dopo tutto ’sto tempo, ecco che siamo ad una manciata di anni dal Ponte di Messina. La Sicilia sarà unita alla Calabria grazie a tre chilometri di un’infrastruttura destinata ad entrare nella storia dell’ingegno umano.

    Arrivati a Messina da qualunque parte dell’isola, quindi, accadrà che si potrà andare dritti. Niente traghetto, niente coda in estate, niente parolacce in inverno, quando per un nanosecondo perdi la traversata e devi attendere un’ora (se ti va bene). E poi niente puzza in bagno, niente arancini che sanno di cartone, nessun camionista allupato che guarda la tua zita mentre con lei stai condividendo il momento di essere tra Scilla e Cariddi. Soprattutto, niente treno che si spezza, che va avanti e indietro prima di scomporsi dentro ad un traghetto e che poi deve rimontarsi dopo una mezz’oretta. Il treno, infatti, perde più tempo a Messina Centrale e a Villa San Giovanni che nel percorrere un terzo di Calabria. Dal 2017, invece, occorreranno solo tre minuti per andare da una parte all’altra.

    Si realizzerà il sogno di tanti ingegneri che avrebbero voluto anticipare i tempi di questa costruzione. Di Carlo Alberto Navone, ad esempio, che nel 1876 ideò un tunnel sottomarino, e sempre per un collegamento simile si pronunziarono successivamente gli ingegneri Gabelli, Vismara, Santi, Sturiale e Tullio Russo.

    Ci provò pure David Steinman, colui che progettò il nientepopodimenoche Golden Gate di San Francisco: avrebbe voluto dare vita al “Ponte dell’Umana Fratellanza”, con una campata di 1524 metri. Roba da fare impallidire persino la Sfinge di Giza.

    Detto ciò (e non detto molto altro), perché il Ponte di Messina fa antipatia?

    Appena ieri abbiamo pubblicato le motivazioni di Antonio La Rosa, segretario provinciale di Rifondazione Comunista (Reggio Calabria): ragioni ambientali; antisismiche; trasportistiche; mafia.

    Cominciando dall’ambiente, La Rosa sostiene che il Ponte distruggerà mari e monti e che la gente del luogo si stresserà nel dovere convivere con i cantieri. Poi, il Ponte sarà in una zona ad alto rischio terremoto (ma c’è da dire che non sarà costruito col lego); inoltre, sarà un flop economico, in quanto per mantenerlo occorrerà un traffico degno di questo nome. Infine, la mafia ne approfitterà, come al solito.

    Quasi tutti coloro che si oppongono all’idea di andare dritto sono d’accor...

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    Last Post by *Sayrus* il 12 Aug. 2009
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  8. La storia del ponte di Messina

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    Messina
    By *Sayrus* il 12 Aug. 2009
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    Il Ponte di Messina



    Il 6 dicembre 2001, dopo un serie di numerose analisi e studi approfonditi, il Senato ha dato il via libera al provvedimento che consentirà la realizzazione del Ponte di Messina.

    Il del Ponte di Messina unirà la Sicilia al resto del Continente e consentirà l'attraversamento dello Stretto in 3 minuti riducendo così le distanze che fin'ora hanno ostacolato lo sviluppo economico e turistico del meridione, proprio per questo il ponte rappresenta l'ultima delle grandi opere volute dall'Unione Europea per completare la continuità territoriale in Europa.

    Il Ponte di Messina non sarà quindi un'opera colossale ed isolata, bensì un'opera destinata ad entrare nella storia,porterà la Sicilia in Europa e darà il via a una serie di processi di riqualificazione delle infrastrutture del Mezzogiorno tra i quali il completamento delle reti stradali e ferroviarie.

    Il Ponte di Messina con la sua campata unica sarà il più grande del mondo, misurerà 3300 m da pilone a pilone, quindi molto più lungo dell'Akashi Kayko giapponese (1991 m, terminato nel 1999) e del Gran Belt Est, collegamento che unisce la Danimarca alla Svezia (1624 m, terminato nel 1998).






    La Storia del Ponte di Messina



    Il Ponte di Messina rappresenta il millenario desiderio di avvicinare la Sicilia al resto d'Italia.
    Le origini di questo progetto si perdono nella notte dei tempi tra antiche cronache e favola.

    Tutti coloro che si sono trovati, nel corso della storia, tra Scilla e Cariddi luogo di miti e leggende, hanno immaginato e sognato un ponte che unisse le due rive dello stretto.

    Sono celebri i molteplicii tentativi dei Romani di costruire ponti di barche per l'attraversamento degli eserciti durante le guerre puniche.

    Persino l'imperatore Carlo Magno (il primo, dopo gli antichi romani, a sognare un Europa Unita) nel IX secolo giunto in Calabria, notando quanto le due sponde fossero vicine decise di realizzare una sequenza di ponti sul mare:

    Ruggero II (Re di Sicilia dal 1140) fece compiere delle esplorazioni nello Stretto per studiare le correnti e la fattibilità di un ponte tra le due rive.

    Il sogno proseguì nei secoli fino a giungere nel 1969 quando l'A.N.A.S. in collaborazione le Ferrovie dello Stato indisse un "Concorso internazionale di idee" per un attraversamento stabile viario e ferroviario dello stretto di Messina al quale partecipano 143 concorrenti.
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    Last Post by *Sayrus* il 12 Aug. 2009
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  9. Luci ed ombre sul Ponte di Messina

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    Messina
    By *Sayrus* il 12 Aug. 2009
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    Luci ed ombre sul Ponte di Messina






    Gli Obiettivi del Ponte di Messina

    Il Ponte di Messina è sicuramente l'anello mancante allo sviluppo economico del Sud.
    Una doppia sfida per l'uomo quindi, da una parte il lato tecnico e scientifico dall'altro la voglia e la necessità di ridurre le distanze in un mondo che ormai pare rimpicciolirsi sempre di più.

    Tra gli obiettivi prefissi:
    costruire il ponte per dare il via a tutta una serie di meccanismi che che cambieranno e miglioreranno nettamente lo scenario dei trasporti e dei collegamenti Sicilia-Continente , questo sia per quanto riguarda il trasporto su gomma che quello su rotaia.

    Numerosi saranno i benifici:
    Quello che sarà riscontrato immediatamente è l'incremento dell'occupazione,
    basta pensare che nei sei anni di cantiere saranno coinvolte direttamente e indirettamente un numero di persone pari a circa 13.000 unità annue.

    Ma non solo, la Sicilia diventerebbe più raggiungibile anche per i turisti, che eviterebbero le interminabili code per accedere ai traghetti e saranno quindi invogliati a scegliere la terra siciliana come meta delle loro vacanze.

    La stessa cosa vale per chi nel resto dell'Italia e del mondo ha fin'ora evitato di investire in una terra comunque ricca di risorse umane e non solo, proprio per la difficoltà nel raggiungerla.



    Luci ed ombre

    Come tutte le grandi opere, anche il Ponte di Messina è stata sempre fonte di lungo dibattito tra opinioni e sentimenti diversi, ha suscitato opposizioni di tipo politico, economico, etico e quant'altro.

    Di fronte all'approvazione del progetto Ponte di Messina, si pongono numerosi quesiti e critiche.
    Le prime critiche vengono mosse proprio da chi dovrà avere a che fare con il ponte direttamente in prima linea: i siciliani e i calabresi.

    Tra questi c'è chi pensa che la costruzione del Ponte di Messina sia assolutamente inutile.
    Molti siciliani ad esempio sono fieri del loro essere isolani o comunque ritengono di avere altre necessità in primo piano, come ad esempio la siccità che frena tantissimo lo sviluppo economico dell'isola.

    Nel Sud del Paese è presente un profondo scetticismo sulla concreta realizzazzione dell'opera, scetticismo motivato da anni e anni di disservizi e inadempienze della Pubblica Amministrazione.
    La paura che il ponte di Messina si riveli l'ennesima "cattedrale nel deserto", che le strutture ferroviarie...

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    Last Post by *Sayrus* il 12 Aug. 2009
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  10. Le alternative del ponte

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    Messina
    By *Sayrus* il 11 Aug. 2009
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    Le alternative del ponte



    COSA DEVONO ESSERE LE ALTERNATIVE AL PONTE

    SOLTANTO LA SODDISFAZIONE DELLE ESIGENZE MAI SODDISFATTE DEL SUD ITALIA CHE POTREBBERO DETERMINARE , UNA VOLTA REALIZZATE, L’EFFETTIVO SVILUPPO SOCIO ECONOMICO DELLE REGIONI CALABRIA E SICILIA.

    1. Prima fra tutte la costruzione , il completamento di tutte le infrastrutture viarie delle due regioni: autostrade, superstrade, tangenziali, già più volte programmate e ravvisate indispensabili.
    2. Metropolitane di superficie e sub nelle città di Palermo, Catania, Messina.
    3. Completamento e messa in esercizio delle dighe e degli invasi mai utilizzati.
    4. Costruzione e completamento delle canalizzazioni e degli acquedotti per la distribuzione dell’acqua nelle campagne e nelle città.
    5. Costruzioni nelle due regioni di dissalatori nelle località dove è più pressante la penuria dell’acqua.
    6. Ripristino e riutilizzo in chiave turistica dei porti di quarta classe (solo in Sicilia sono 74); amplierebbero a dismisura le presenze turistiche nautiche e la qualificazione dei territori di appartenenza, con il contemporaneo innesco di nuove attività produttive.
    7. Qualificazione dei principali porti della Sicilia con particolare riferimento a quello di Messina e la contemporanea costruzione degli imbarcaderi di Messina Sud e di quello di Villa San Giovanni.
    8. Ampliamento e qualificazione programmata per i prossimi 25 anni degli aeroporti della Sicilia e della Calabria (Palermo, Catania , Trapani, Comiso, Pantelleria, Lampedusa, Reggio Calabria, Lamezia, Crotone) garantirebbero la presenza dei nuovi airbus a grande capacità, incrementando effettivamente e a dismisura il turismo nelle due regioni, i traffici merci, con particolare riferimento a quelle deperibili dell’agricoltura e della pesca .
    9. Costruzione nelle Isole degli arcipelaghi siciliani di eliporti per i casi di emergenza e di isolamento per le condizioni meteo marine.
    10. Dare corso nei territori disabitati delle due regioni alla costruzione di termovalorizzatori per la soluzione definitiva del problema delle discariche inquinanti delle due regioni.
    11. Costruzione dei “ campi “ per catturare l’energia eolica a beneficio dell’economia e dell’ambiente, ecc.
    12. Realizzare e completare nelle due regioni la distribuzione delle linee a banda larga ;
    queste linee telefoniche si è oggi assodato che incrementano lo sviluppo socio economico, permettendo di comunicare in tempo reale con tutto il mondo: attualmente intere cittadine delle due regioni ne sono prive e ne scontano la mancanza .
    In quale modo si possono attivare servizi già operativi nel resto d’Italia ed in tut...

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    Last Post by *Sayrus* il 11 Aug. 2009
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