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L'empatia è una componente essenziale del comportamento prosociale e dell'intelligenza emotiva. Permette di capire quello che l'altro prova, grazie a meccanismi di risonanza interna, che rispecchiano il vissuto di chi abbiamo di fronte: siccome induce a strutturare il proprio comportamento nel rispetto dell'altro, porta ad inibire comportamenti aggressivi.
Gli animali sono esseri viventi, a noi accomunati da un analogo destino esistenziale di nascita, di vita e di morte. Per molti versi non ci somigliano: capirli, decodificare i loro messaggi e le loro emozioni è necessario corollario del rispetto loro dovuto ed è contemporaneamente training per imparare a mettersi dal punto di vista dell'altro, chiunque esso sia. Nel fare ciò, è fondamentale che i bambini siano aiutati dagli adulti ad interpretare il linguaggio del corpo, i suoni con cui gli animali domestici e non domestici segnalano i loro stati emotivi: devono essere resi consapevoli che anche loro amano, soffrono, chiedono aiuto, cercano la gioia o il riposo.
Sul versante opposto, la mancanza di empatia verso gli animali nella sua forma estrema di maltrattamento, tortura, uccisione è correlata ad altre forme di violenza intraspecifica, tanto che tra i criteri diagnostici dei disturbi della condotta e dei disturbi antisociali di personalità trova posto proprio la crudeltà contro gli animali. Può sembrare eccessivo, ma non è inutile ricordare che, nella biografia di persone affette da disturbi della condotta, e, in un crescendo di gravità e violenza, di psicopatici e di serial killer, è tutt'altro che raro imbattersi in episodi ripetuti e gravi di violenza contro gli animali.
Nella nostra società è quanto mai attuale una piramide gerarchica che vede alla propria base tante persone deboli e umiliate, e, un gradino ancora più sotto, gli altri animali: prendersi cura di loro, percependo il comune destino che lega umani e non umani e si allarga ad un atteggiamento di rispetto nei riguardi della natura in generale. Significa anche affrontare alle radici il problema della violenza. Questa violenza, invece, i bambini imparano a legittimarla quando sono sollecitati a divertirsi nel vedere animali resi indifesi, che vengono sottomessi e maltrattati, nel rispetto di un unica logica: quella del più forte.
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