Cool Grey Outer Glow Pointer

Emanuele95

  1. Quando l'uomo è l'unico animale privo di anima.

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    Amici a quattro zampe
    By *Sayrus* il 1 Oct. 2009
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    Quando l'uomo è l'unico animale privo di anima.

    Il miglior amico dell'uomo ha come amico il suo peggior nemico.

    L'uomo è l'unico animale a trarre piacere nel torturare chi si fida di lui, come nella foto.

    Ma se questi uomini sono efferati criminali
    lo stesso sono da considerarsi come tali coloro che in estate
    abbandonano i loro animali.
    contro l'abbandono di animali.


    "Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali."
    (Gandhi)
    aforismi di Gandi

    Mia Italia,
    sei messa male:

    Gatti abbandonati in Italia all’anno circa 200.000
    Randagi in Italia 1.400.000
    Cani abbandonati in Italia all’anno oltre 150.000
    Randagi in Italia 650.000

    l’85% dei cani muoiono entro i 20 giorni dell’abbandono.

    Cani e gatti vittime della fame, della sete e di incidenti stradali 280.000

    In 10 anni oltre 40.000 incidenti stradali
    sono stati causati dall’abbandono dei cani




    Questi bastardi, (i bipedi non i quadrupedi), citando Corona (Mauro, quello giusto), coloro che abbandonano gli animali,

    "dovrebbe subire lo stesso trattamento : essere paracadutati senz'acqua nè cibo in mezzo al deserto del Gobi".



    Per fortuna quest'anno una buona iniziativa:







    ATTIVO SOLO IN AUTOSTRADA!

    Se viaggi in autostrada e vedi un animale abbandonato fermati alla prima area di sosta ed invia un sms al numero 334 1051030
    Il tuo sms sarà pubblicato sul nostro sito e da qui inoltrato alla sede più vicina della Polizia Stradale che attiverà le necessarie operazioni di emergenza ed interesserà le strutture preposte al recupero del cane.
    Ricordati di specificare la località e la provincia; la direzione di marcia e l’ora dell’avvistamento.
    Più dettagli saranno inviati e più facile sarà intervenire.
    Sul nostro sito e presso gli oltre 70 ristoranti Ciao e i 17 Fidopark (aree esterne gratuite dedicate agli animali) di Autogrill lungo le autostrade d'Italia trovi tutte le informazioni per salvare un animale abbandonato.
    Per ulteriori approfindimenti di "IO L'HO VISTO" clicca qui


    Se non sei in autostrada e vedi un animale abbandonato non inviare sms a IO L'HO VISTO! La Polizia Stradale opera solo in autostrada. Telefona subito ai Vigili del Comune di competenza oppure ai Carabinieri al 112. La legge 281 obbliga ogni...

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    Last Post by *Sayrus* il 1 Oct. 2009
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  2. Tsunami a Samoa, fino a 100 le vittime

    By *Sayrus* il 1 Oct. 2009
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    Tsunami a Samoa, fino a 100 le vittime
    Onde fino a 8 metri, generate da una scossa di magnitudo 8.3. Obama dichiara 'stato di disastro'. Le autorita' lanciano un nuovo allarme

    2zogl7m
    NEW YORK - Continua a salire il bilancio delle vittime del sisma di magnitudo 8,3 Richter registrato la scorsa notte, che ha provocato uno tsunami nel Pacifico orientale. Il governo delle isole Tonga, annuncia la morte di 10 persone nell'isola di Niuatoputato, la piu' vicina alle Samoa occidentali. Il bilancio ufficiale e' arrivato cosi' a 44 morti, di cui 20 nelle Samoa occidentali, 14 in quelle americane e 10 a Tonga, ma i dispersi sono molto numerosi e il dato e' drammaticamente destinato a salire. Secondo il funzionario dell'ufficio gestione disastri delle Samoa occidentali, Ausegalia Mulipola, i morti nel suo Paese potranno arrivare a 100. La piu' duramente colpita e' la costa meridionale dell'isola principale, Upoli, la piu' frequentata dai turisti. Fra i morti anche una donna australiana e un neozelandese, mentre altri sei australiani risultano dispersi e tre sono ricoverati in ospedale. La capitale di Samoa, Apia, e' praticamente deserta, con scuole e negozi chiusi, mentre migliaia di persone sono state trasferite in terreni piu' elevati. Le preoccupazioni maggiori sono ora per il rischio di frane, e per la difficolta' a raggiungere le comunita' isolate delle isole minori. Australia e Nuova Zelanda, oltre agli Usa, si affrettano a inviare aiuti e personale di soccorso: la Caritas australiana ha avviato una raccolta di donazioni. Wellington aerei militari Orion per consegnare aiuti ed aiutare nella ricerca dei sopravvissuti.
    Non risultano, al momento, cittadini italiani tra le vittime provocate dallo tsunami. Lo rendono noto le ambasciate d'Italia in Nuova Zelanda e Australia, secondo quanto riferisce la Farnesina. Le rappresentanze diplomatiche italiane nell'area continuano a monitorare la situazione in stretto contatto con l'unita' di crisi della Farnesina.
    La capitale di Samoa, Apia, e' stata evacuata e migliaia di persone sono state trasferite in terreni piu' elevati. Ma i timori maggiori sono per le comunita' isolate delle isole minori. Intanto la Nuova Zelanda si prepara a mandare un aereo militare Orion per aiutare nella ricerca dei sopravvissuti, mentre il governo australiano preannuncia l'invio di aiuti.
    Il presidente Barack Obama ha dichiarato lo 'stato di disastro' nel territorio delle Samoa americane. Obama ha ordinato alle agenzie federali l'invio immediato delle risorse necessarie "per i soc...

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    Last Post by *Sayrus* il 1 Oct. 2009
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  3. Disastro a Messina. Decine di morti e dispersi per una tragedia annunciata.

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    Messina
    By *Sayrus* il 3 Oct. 2009
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    Disastro a Messina. Decine di morti e dispersi per una tragedia annunciata.

    ALTOLIA (MESSINA) - Quando con l'elicottero avvistiamo il paese di Altolia, 380 anime, isolato da oltre 24 ore, i bambini salutano dai tetti, le mamme gridano: "Salvateci", "salvateci". E' quasi impossibile atterrare, non c'è uno spiazzo libero, il borgo è devastato. Dimenticato da Dio e dagli uomini, come se non esistesse. Senza luce, senza acqua, senza cibo; i morti sono ancora sotto il fango, o sepolti nelle automobili. Non arriva nessuno in soccorso.

    Decine di persone si sono rifugiate in una scuola, la Leonardo da Vinci. Lorenzo e Andrea, che guidano il piccolo elicottero, provano un atterraggio. Ma una foschia improvvisa ci costringe a allontanarci. Poi la fortuna ci aiuta. Il cielo si apre per pochi attimi, sfioriamo il tetto dell'edificio ma c'è rischio di crolli, restiamo a 20 centimetri dal solaio. Scendiamo sul tetto, scarichiamo acqua, latte, succhi di frutta, sacchetti di plastica, biscotti. Li lanciamo dall'alto a chi aspetta alla base della scuola, i sopravvissuti li afferrano come se fosse oro.

    Tre donne con i cinque figli implorano: "Portateci via, siamo soli dall'altra notte, senza casa, le nostre sono state distrutte dal fango. Se piove ancora non sappiamo cosa accadrà. Portate via almeno i bambini". Ma dalla strada è quasi impossibile arrivare sul tetto della scuola, sono almeno 10-15 metri. Qualcuno recupera una scala di legno: non è sicura, però alle donne non importa. Agata Andronica, 39 anni, prende in braccio Desirè, una dei figli, e le dice: "Vai bambina mia". Desirè sale su per la scala, tutti hanno il fiato sospeso, c'è vento e piove, un ragazzo accompagna da dietro la piccola che finalmente raggiunge il tetto.
    Poi la madre, poi gli altri due fratelli, poi altre donne, altri bambini. "Non importa dove andiamo ma portateci via, qui potremmo morire da un momento all'altro".

    Così l'elicottero porta via 15 persone, tre famiglie. In pochi minuti raggiungiamo lo stadio di Santa Margherita, sul litorale messinese. In volo le donne cominciano a pregare, hanno paura dei volteggi dell'elicottero, i bambini prima piangono poi cominciano a dire: "Quanto è bello". Non avevano mai volato, prima. All'atterraggio sul campo sportivo pieno di velivoli dei Vigili del Fuoco, della Polizia, dei carabinieri, i bambini sono felici. E la Protezione civile? Sul prato del Santa Margherita atterrano e partono elicotteri che portano in giro questori e funzionari. Intorno alle 16, quando il nostro piccolo mezzo decolla per andare a "salvare" altra gente che aspetta, arriva Bertolaso.

    Al terzo viaggio i...

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    Last Post by *Sayrus* il 3 Oct. 2009
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  4. Disastro a Messina. Decine di morti e dispersi per una tragedia annunciata.

    By *Sayrus* il 3 Oct. 2009
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    Disastro a Messina. Decine di morti e dispersi per una tragedia annunciata.

    ALTOLIA (MESSINA) - Quando con l'elicottero avvistiamo il paese di Altolia, 380 anime, isolato da oltre 24 ore, i bambini salutano dai tetti, le mamme gridano: "Salvateci", "salvateci". E' quasi impossibile atterrare, non c'è uno spiazzo libero, il borgo è devastato. Dimenticato da Dio e dagli uomini, come se non esistesse. Senza luce, senza acqua, senza cibo; i morti sono ancora sotto il fango, o sepolti nelle automobili. Non arriva nessuno in soccorso.

    Decine di persone si sono rifugiate in una scuola, la Leonardo da Vinci. Lorenzo e Andrea, che guidano il piccolo elicottero, provano un atterraggio. Ma una foschia improvvisa ci costringe a allontanarci. Poi la fortuna ci aiuta. Il cielo si apre per pochi attimi, sfioriamo il tetto dell'edificio ma c'è rischio di crolli, restiamo a 20 centimetri dal solaio. Scendiamo sul tetto, scarichiamo acqua, latte, succhi di frutta, sacchetti di plastica, biscotti. Li lanciamo dall'alto a chi aspetta alla base della scuola, i sopravvissuti li afferrano come se fosse oro.

    Tre donne con i cinque figli implorano: "Portateci via, siamo soli dall'altra notte, senza casa, le nostre sono state distrutte dal fango. Se piove ancora non sappiamo cosa accadrà. Portate via almeno i bambini". Ma dalla strada è quasi impossibile arrivare sul tetto della scuola, sono almeno 10-15 metri. Qualcuno recupera una scala di legno: non è sicura, però alle donne non importa. Agata Andronica, 39 anni, prende in braccio Desirè, una dei figli, e le dice: "Vai bambina mia". Desirè sale su per la scala, tutti hanno il fiato sospeso, c'è vento e piove, un ragazzo accompagna da dietro la piccola che finalmente raggiunge il tetto.
    Poi la madre, poi gli altri due fratelli, poi altre donne, altri bambini. "Non importa dove andiamo ma portateci via, qui potremmo morire da un momento all'altro".

    Così l'elicottero porta via 15 persone, tre famiglie. In pochi minuti raggiungiamo lo stadio di Santa Margherita, sul litorale messinese. In volo le donne cominciano a pregare, hanno paura dei volteggi dell'elicottero, i bambini prima piangono poi cominciano a dire: "Quanto è bello". Non avevano mai volato, prima. All'atterraggio sul campo sportivo pieno di velivoli dei Vigili del Fuoco, della Polizia, dei carabinieri, i bambini sono felici. E la Protezione civile? Sul prato del Santa Margherita atterrano e partono elicotteri che portano in giro questori e funzionari. Intorno alle 16, quando il nostro piccolo mezzo decolla per andare a "salvare" altra gente che aspetta, arriva Bertolaso.

    Al terzo viaggio i...

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    Last Post by *Sayrus* il 3 Oct. 2009
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  5. Alluvione a Messina

    By *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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    ALLUVIONE MESSINA, WWF: “ORA BASTA SCELLERATE LOTTIZZAZIONI, NUOVI CENTRI COMMERCIALI E COPERTURE DI FIUMARE. MESSINA E' UNA BOMBA, EVITIAMO CHE ESPLODA”

    Messina, 02/10/2009 - Ancora una volta Messina affronta il drammatico bilancio di forti piogge, piangendo vittime innocenti e contando danni incalcolabili.

    Sono anni che il WWF chiede, anche alla luce delle nuove norme di tutela ambientali poste dalla Zona a Protezione Speciale, di fermare la Variante al PRG e di ridisegnare la città, sottolineando in ogni lettera, denuncia, documento, comunicato stampa, che era l’occasione d’oro per fermare il sacco edilizio e la scellerata urbanizzazione stante la fragilità del territorio e l’elevato rischio sismico. Piogge torrenziali se cadono su un territorio sano, provocano sì danni, ma non ingenti, e tanto meno vittime innocenti.

    Per anni, dal quel tragico 28 settembre 1998 – quando l’alluvione colpì la zona nord della città con quattro vittime – Messina invece si è affidata alla fortuna e alla speranza che non accadesse di nuovo il peggio, senza mai, a nessun livello amministrativo, decidere di rivedere la pianificazione urbanistica alla luce dell’aggravamento della fragilità del territorio.
    Si è continuati imperterriti ad autorizzare ogni progetto, piccolo o grande che fosse, mancando sempre una visione di insieme, la capacità di comprendere che il cumulo delle azioni ed opere va considerato quando si avvia a realizzazione qualsiasi opera, quando si progetta.

    Ancora oggi scelleratamente, sono previste nuove lottizzazioni, piani quadro, particolareggiati, centri benessere, nuove strade, nuovi centri commerciali, coperture di fiumare.
    Si è detto e scritto per anni, inascoltati, attaccati per la presunzione di voler fermare l’economia del mattone, considerati eccessivi e poco attenti ai bisogni della città e delle sue necessità espansionistiche.

    Per anni, tutti i livelli amministrativi anziché fare ciò che la legge vigente richiedeva, hanno contestato ad ogni livello le nuove norme, perdendo lo scontro, ma allo stesso tempo non ottemperando realmente a ciò che veniva richiesto.
    Oggi è stata colpita durissimamente la zona sud di Messina, già provata negli anni precedenti: torrenti stretti nella morsa di muri e case, montagne rese fragili da incendi e inevitabili frane che trovano come ostacolo verso il basso, case su case.
    Può una città sperare e pregare solo che non piova ?
    O dovrebbe chi ha il dovere di farlo, fermare finalmente tutta la macchina del mattone a tutti i costi e ovunque e rivedere interamente la pianificazione territoriale ?
    Chiediamo ancora una volta che l’amministrazione prenda atto che il territorio non può continuare ad essere massacrato e fermi finalmente la variante del PRG, ora o mai più
    Chiediamo che la Procura della Repubblica istituisca un pool tecnico in grado di ve...

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    Last Post by *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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  6. Messina, 21 le vittime accertate, 35 dispersi Berlusconi non va per non intralciare

    By *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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    Messina, 21 le vittime accertate, 35 dispersi Berlusconi non va per non intralciare




    A Giampilieri si scava ancora nel fango. Il bilancio delle vittime dell'alluvione a Messina continua ad aggravarsi. La Protezione civile rende noto che i morti accertati sono 21, i dispersi 35 (ma il loro numero potrebbe "diminuire perché qualcuno potrebbe essere andato via senza avvertire"), 30 persone sono ricoverate in ospedale, 400 hanno dovuto abbandonare le loro case. La situazione rimane difficilissima per i soccorritori e per le popolazioni colpite. Tanto che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha deciso di non andare oggi a Messina, contrariamente a quanto annunciato ieri notte. A sconsigliare la visita la volontà di non intralciare i soccorsi e le ricerche dei dispersi, ma anche le difficoltà logistiche e organizzative, visto che in molte zone il fango impedisce gli spostamenti. Nel Messinese "alla fine ci saranno almeno 50 morti. E' una situazione molto grave, anche se limitata a due valli", aveva detto ieri notte Berlusconi. Successivamente è stato reso noto che il premier sarà sui luoghi del disastro domani mattina.

    Si scava ancora. I soccorritori continuano a scavare nel fango. Gli sfollati hanno trascorso la notte negli alberghi dove sono stati ospitati dalla Protezione civile. Intanto su Messina continua a piovere e le condizioni atmosferiche rendono ancora più difficili i soccorsi.

    Lombardo: "Accerteremo responsabilità". "C'è la consapevolezza che sono stati fatti tanti errori, basati sulla logica della cementificazione. Se ci saranno responsabilità, abbiamo disposto che vengano accertate". Così ha risposto il presidente della Regione Raffaele Lombardo ai giornalisti che chiedevano se quella del Messinese fosse una tragedia annunciata. "Abbiamo disposto una verifica amministrativa interna - ha spiegato Lombardo - per vedere quante ordinanze e Piani sono stati predispiosti senza avere seguito". Lombardo ha aggiunto: "Se l'argine degli enti locali per quanto riguarda la pressione dellla edificazione non è sufficiente, sentiremo i sindaci e vedremo di collocare quell'argine a un livello diverso".


    Identificati altri corpi. In nottata sono stati identificati i cadaveri di alcune delle vittime del nubifragio, recuperati fino ad ora dai soccorritori. Si tratta di Simone Neri, 28 anni, che prima di essere travolto dal fango a Giampilieri aveva tratto in salvo numerosi familiari; Letterio Maugeri, 60 anni, e Giuseppe Tonante, 76 anni, anche loro uccisi dalla frana che ha devastato la borgata; Concetta Cannistraci, 71 anni, rimasta sepolta nel crollo di una palazzina a Scaletta Zanclea così come...

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    Last Post by *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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  7. Maltempo, il disastro di Messina, tra le vittime donna di Patti 2-ott-2009

    By *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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    Maltempo, il disastro di Messina, tra le vittime donna di Patti 2-ott-2009



    Messina: Nubifragi, crolli e vittime
    A 36 ore dall'alluvione che ha investito Messina portando distruzione e morte si continua a lavorare nelle zone colpite, una fascia di 3 km e mezzo che comprende Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Zanclea, alla ricerca dei dispersi. Restano isolate le frazioni di Molino e Altavia che si trovano sopra Giampilieri. Vigili del fuoco, protezione civile e volontari hanno raggiunto le due località a piedi per portare cibo e acqua e quanto necessario alle circa 200 persone che vivono in quei luoghi, percorrendo circa 14 chilometri a piedi.

    BILANCIO. Sale ufficialmente a 26 il numero dei morti nel disastro di Messina. Secondo quanto riferito dall'unità di crisi, i dispersi sono tra i 35 e i 40 e gli sfollati 550 (dislocati nell'albergo Capo Peloro e negli hotel Europa, Le Dune e Le Palme) dei villaggi messinesi di Giampilieri e Briga superiore, Molino e Altolia. Nell'abitato di Altolia un ponte è crollato e rende difficili le operazioni di recupero di alcune persone. Sono invece 100 le persone rimaste ferite, durante l'alluvione dell'altro ieri, anche in modo non grave e quindi non ricoverate. Nella notte è stata completata l'evacuazione di Giampilieri, dove fino a stamattina mancavano all'appello 12 persone. Alle prime luci dell'alba si è ripreso a scavare nel fango. Anche per l'abitato di Briga Superiore il sindaco di Messina ha disposto l'evacuazione. Il provvedimento interesserà per sette giorni, abitazioni ed edifici di comune uso personale, familiare o di lavoro. "La situazione - ha detto il capo della Protezione civile - è particolarmente complessa e delicata ma sotto controllo". Bertolaso ha spiegato che le strade per raggiungere le frazioni di Molino e Altalia - dove è cominciata l'evacuazione con l'aiuto degli elicotteri - sono "sbriciolate" e passerà tempo prima di poterle ripristinare. "Sono ancora forti i rischi per cui dobbiamo agire con estrema prudenza per evitare di aggiungere vittime a vittime". Tra Giampilieri e Molino tuttavia è stata aperta una pista dagli uomini dei soccorsi. Il capo della Protezione civile ha poi spiegato che nei due paesi è stata ripristinata la distribuzione di energia elettrica. Secondo i dati forniti da Bertolaso, sono 1.100, facenti parte di più corpi, gli uomini impegnati nei soccorsi; progressivamente ci sarà un passaggio di competenze dal dipartimento nazionale alle strutture locali. Centocinquanta sono i mezzi dei vigili del fuoco, 35 quelli dell'esercito, 20 quelli dei volontari. A questi vanno aggiunti i mezzi delle imprese private.Al centr...

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    Last Post by *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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  8. Messina: la gente lascia le case; nei villaggi ora c’è solo il fango

    By *Sayrus* il 7 Oct. 2009
    +1   -1    0 Comments   29 Views
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    Messina: la gente lascia le case; nei villaggi ora c’è solo il fango




    Gli stivali per i piu’ fortunati, un paio di scarpe recuperate in fretta e furia per tutti gli altri, i vestiti che avevano indosso la notte in cui e’ venuta giu’ mezza montagna, una busta di plastica piena di quel nulla che il fango ha risparmiato.

    E sui volti segnati dalla paura, la stanchezza e la disperazione di chi ha perso un familiare, un amico, la casa. Nel disastro di Messina non c’e’ solo la tragedia dei morti, quelli recuperati e quelli sepolti ancora chissa’ dove; c’e’, anche, il dramma delle centinaia di sfollati, al momento circa 500: man mano che i soccorritori liberano le strade dal fango, riemergono dai borghi arroccati sulla montagna o in riva al mare dove fino all’altro ieri vivevano e dove sono rimasti confinati per 48 ore. La transumanza verso gli alberghi di Messina inizia in piena notte, quando le ruspe aprono la strada per Giampilieri: trecento persone vengono caricate sugli autobus dell’Esercito, prima i bambini, gli anziani e i disabili, poi tutti gli altri. Un esodo che va avanti per tutta la giornata, anche sotto la pioggia infida che e’ continuata a cadere per tutta la mattina. C’e’ chi e’ riuscito a prendere una piccola valigia, c’e’ chi si deve accontentare delle buste del supermercato, ma nell’uno e nell’altro caso sono ben poche le cose che la gente e’ riuscita a prendere.

    Perche’ o le case rischiano di cadere da un momento all’altro, oppure sono completamente invase da un mare marrone. E se ne va pure chi l’abitazione non l’ha avuta danneggiata: nel villaggio non c’e’ acqua, luce, gas. A Scaletta Marea, invece, non arriva nessun autobus. La strada e’ ancora sotto tre metri di fango, massi e carcasse di auto e cosi’ si va a piedi. Lungo quel che resta della ferrovia Messina-Catania o sulla spiaggia. Non tutti, pero’, vorrebbero andarsene. Soprattutto gli anziani, che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il luogo dove hanno trascorso la vita intera e dove sono conservati tutti i loro ricordi. Stanno li’, appollaiati sui balconi, ritardando il momento di muoversi: c’e’ la coppia che a Giampilieri parlotta appoggiata alla ringhiera mentre i vigili del fuoco tirano fuori il cadavere di una donna e scavano per recuperare quelli dei suoi due figli e c’e’ il signor Davide, che a Scaletta Zanclea ha passato tutta la mattina a riempire un secchio dei ’beni’ recuperati a casa della sorella, al piano terra, per portarli a casa sua, al primo: una pelliccia, il vestito da sposa, una scatola di lenzuola, un paio di magliette, una collana di bigiotteria. Ma prima o poi tutti dovranno lasciare le case: sia il sindaco di Messina, che ha la giurisdizione sui villaggi di Giampilieri e Brig...

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    Last Post by *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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  9. Alluvione a Messina: il 79,4% dei comuni italiani corre questo rischio.

    By *Sayrus* il 7 Oct. 2009
    +1   -1    0 Comments   29 Views
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    Dopo l’alluvione di Messina ci si riaccorge che l’Italia è a forte rischio idro-geologico. Quanto durerà questa coscienza?
    Dal dopoguerra 6.432 comuni Italiani sono stati colpiti da movimenti franosi o inondazioni. Il 79,4% dei comuni Italiani corre questo rischio


    Morfologia, orografia, geologia sono tutti fattori importanti per valutare il rischio idro-geologico dell’Italia. Morfologia ed orografia giocano un ruolo importantissimo nella distribuzione delle piogge sulla nostra Penisola, ma a causare il maggior numero di danni e vittime in Italia non è sempre il fato, ma assai più spesso l’abusivismo edilizio, il menefreghismo, la cattiva gestione del territorio, la costruzione di argini troppo stretti e la malversazione di alcuni amministratori senza scrupoli.

    Ancora una volta, all’indomani del mare di fango che ha invaso Messina con le sue vittime e distruzione, l’Italia si ricorda di avere un conto in sospeso con il suo territorio. La maggior parte degli Italiani si indignano, alcuni si dicono profondamente affranti, altri fanno scattare l’istinto della solidarietà che per fortuna ci contraddistingue, taluni si affrancano dalle proprie responsabilità accusando i propri predecessori e l’abusivismo edilizio incontrollato ed incontrollabile lasciatogli in eredità, i più fantasiosi poi si scrollano ogni addebito di responsabilità portando a discapito delle proprie colpe i cambiamenti climatici, quasi che il clima sia sempre rimasto uguale a se stesso dalla notte dei tempi, mentre solo oggi cambia a suo piacimento. Sta di fatto che all’indomani dell’ennesimo annunciato disastro ambientale si scopre che politici ed amministratori sono tutti altamente propositivi ma, passata l’enfasi e lo sdegno iniziale, tutto torna allo status quo in cui versa la nostra nazione dal dopoguerra.

    E’ vero, la geologia ed il clima non ci danno certo una mano nella corretta gestione del territorio. L’Italia è infatti una nazione geologicamente giovane, la gran parte del suo territorio si è formata in ere recenti, le poche pianure che la ricoprono sono tutte di tipo alluvionale, e già questo aggettivo dovrebbe far riflettere e far capire che si tratta di terreno soggetto ad alluvioni, altrimenti non avrebbe questa definizione. Le montagne e colline sono geologicamente instabili ed i disboscamenti e cementificazioni selvaggi e gli incendi estivi non gli fanno di certo un buon servizio. La sua posizione in mezzo ad un mare che ne esalta ed enfatizza gli episodi piovosi non fa altro che accrescere ulteriormente il rischio idro-geologico del nostro territorio.
    Ma se a tutti questi fattori scatenanti ci aggiungiamo la pessima gestione del territorio, ecco che il disastro nel nostro paese è sempre in agguato dietro all’angolo....

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    Last Post by *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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  10. Quell’Area dello Stretto che si esalta nelle tragedie

    By *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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    Quell’Area dello Stretto che si esalta nelle tragedie

    Anche Reggio piange i morti di Messina, ed è impegnata in prima linea nella corsa agli aiuti.
    La più grave è stata quella del terremoto del 1908. L’ultima quella del Segesta Jet del 15 gennaio 2007. L’alluvione che ha colpito il Messinese jonico nelle scorse ore è l’ennesima tragedia che sta esaltando, negli aiuti, nella solidarietà e nel dolore, l’identità comune del territorio dello Stretto.
    L’Aeroporto dello Stretto, innanzitutto, è a Reggio la "base operativa di tutte le attività aeronautiche, tanto che i velivoli dei Vigili del Fuoco, dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica e, ovviamente, della Protezione Civile stanno appoggiando su di noi per ogni tipo di attività, rifornimenti compresi", come ha dichiarato il comandante Saverio Urso, dirigente del quinto reparto volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria.
    A Reggio è scattata subito una vera e propria corsa di solidarietà nei confronti della popolazione messinese messa a dura prova dall’alluvione: il Sindaco Giuseppe Scopelliti s’è messo subito a disposizione del Sindaco di Messina Buzzanca, dicendosi volenteroso di mettere in atto interventi concreti per contribuire a fronteggiare la crisi e ha fatto sentire la vicinanza di tutta la città.
    "Reggio ti è vicina con una solidarietà concreta, rispetto al dramma che ha colpito la nobilissima Messina. Il senso della mia concreta partecipazione al dolore della civitas da te rappresentata non è un atto formale, ma un modo concreto per partecipare a rendere meno pesante una situazione difficile e drammatica": così Scopelliti ha parlato al Sindaco Buzzanca.
    Già ieri mattina, dopo una riunione con i suoi più stretti collaboratori e con i vertici della struttura comunale di Protezione Civile (di cui fanno parte le associazioni di volontariato), il Sindaco di Reggio ha disposto un piano d’intervento con l’invio a Messina di uomini e mezzi.
    Alla volta del capoluogo peloritano è partita una colonna mobile con cinquanta uomini, un’ambulanza, tre fuoristrada, otto autovetture, materiale vario per gli interventi del caso. La base operativa del gruppo comunale di Protezione Civile è stata allestita al Cedir del rione S. Anna dove è in funzione il “Centro radio comunicazioni” che è collegato con gli autoveicoli della colonna mobile e con la Prefettura messinese che coordina le operazioni di soccorso e di intervento.
    Lo stesso Scopelliti ha sottolineato che "in questo particolare momento di sofferenza, sentiamo il dovere, come italiani e come cittadini dell’area dello Stretto, di aiutare i nostri amici di Messina, con i quali, al di là della differenza geografica, abbiamo una storia comune sia dal punto...

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    Last Post by *Sayrus* il 7 Oct. 2009
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